La situazione attuale nel settore eco-fashion è molto variegata; esistono brand che presentano un’offerta di prodotto interamente dedicata alla moda eco-sostenibile, ma anche brand che offrono una singola linea o addirittura solo alcuni capi eco-sostenibili. In vari casi l’ecosostenibilità è limitata a una fase della produzione ( ad esempio l’utilizzo di cotone biologico). In questa situazione la certificazione basata sullo standard GOTS rappresenta un punto di riferimento per l’effettiva eco-sostenibilità della produzione.
Nel seguito viene presentato un elenco di aziende del settore fashion che presentano una produzione eco-sostenibile ( in tutto o in parte); l’elenco è diviso in due parti: la prima parte riporta alcuni brand internazionali e la seconda alcun i brand italiani. Le aziende sono riportate in ordine alfabetico e riprendendo informazioni ottenute dal loro sito o da altra documentazione su Internet; l’elenco è ovviamente molto parziale e sommario.
Brand non italiani
Alternative Apparel: produce abbigliamento e accessori per il 70% con processi e materiali eco-sostenibili.
Blue Canoe: nata nel 1994 negli Stati Uniti, produce capi di abbigliamento per donne utilizzando cotone organico e bambù.
Deadwood: creata a Stoccolma nel 2012, produce abbigliamenti e accessori. Interessante la linea di capi prodotti interamente con pelle riciclata; per gli altri articoli utilizza materiali e tessuti riciclati.
EcoAlf: creata da Javier Goyeneche nel 2009 in Spagna e attraverso tecnologie innovative propone abiti, borse e accessori realizzati interamente con materiali riciclati di vario tipo (plastica , copertoni di auto, reti da pesca, …). EcoAlf ha finanziato il progetto Upcycling The Oceans per recuperare la plastica in varie aree del Mediterraneo tramite un accordo con pescherecci della costa spagnola di levante e utilizzarla per la produzione di abiti e accessori .
Eileen Fisher : è stata una delle prime aziende a seguire i concetti dello slow fashion; produce abbigliamento per donne utilizzando fibre organiche e ha sempre èposto l’accento sulla sostenibilità sociale della sua supplì chain. Dal 2009 sta sviluppando l’iniziativa Green Eileen per il riciclaggio di capi di abbigliamento, che fino ad oggi ha portato alla donazione di oltre 600.000 capi.
Esprit: membro fondatore della Sustainable Apparel Coalition e del Zero Discharge of Hazardous Chemicals Group (ZDHC), il marchio utilizza, per le sue collezioni mare e recycled, cotone e lana organici e nylon riciclato.
Industry Of All Nations ( IOAN) : nata nel 2010 a Los Angeles da tre fratelli argentini, è un brand di abbigliamento per la produzione di abiti e accessori in modo etico e sostenibile. IOAN sviluppa nuovi prodotti attraverso processi tradizionali e innovativi attraverso la collaborazione con comunità locali. Sul sito è disponibile un elenco di prodotti che IOAN commercializza grazie a una serie di collaborazioni con aziende locali quali: 1) i classici argentini Mocassini in pelle sella
Porteños ; 2) i maglioni IOAN 'alpaca' che prendono il nome dalle figure completamente a mano che decorano ogni pezzo.
Fjällräven: fondata nel 1960 in Svezia, produce indumenti e accessori di qualità per ambienti outdoor fin dalle sue origini ( abbigliamento, zaini, borse, tende,…). Caratterizzata fin dalla nascita da una forte cultura dell’innovazione, negli ultimi anni si è impegnata nella produzione eco-sostenibile. La collezione Keb Eco Shell dell’azienda svedese comprende indumenti in poliestere riciclato, impermeabili, traspiranti, sostenibili e dedicati al trekking tecnico. La linea Greenland, invece, è in tessuto G-1000, impermeabile poiché impregnato con una miscela di cera d’api e paraffina.
H&M: nato nel 1846, negli ultimi decenni si è affermato nel fast fashion a basso prezzo utilizzando lavoratori dei paesi sviluppati. Da alcuni anni sta cercando di migliorare la propria immagine attraverso una serie di iniziative di moda ecosostenibile. In particolare è famosa la collezione Conscious realizzata esclusivamente con materiali eco friendly e sostenibili come la canapa e il lino biologico. L’azienda utilizza il 21,2% di cotone biologico certificato, riciclato oppure coltivato secondo le direttive della Better Cotton Initiative, e ha l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 2020. H&M realizza anche capi in Tencel, canapa biologica e lana riciclata. Dal 18 al 24 aprile il marchio svedese promuove la
World Recycle Week, che prevede una raccolta di abiti a livello globale; l’iniziativa, partita nel 2013, ha condotto fino ad oggi a riciclare 25.000 tonnellate di vestiti.
Jan ‘n June: fondato ad Amburgo nel 2013 da due ragazze tedesche; la produzione avviene in Polonia mediante tecniche materiale riciclato ( essenzialmente poliestere ).
Kowtow: con sede in Nuova Zelanda, produce capi di abbigliamento con cotone 100% biologico ed equosolidale certificato da Fairtrade.
Made&More: negozio online di abbigliamento, accessori e gioielli con sede a Liegi in Belgio; vende produzioni di brand di piccole/medie dimensioni e di artigiani localizzati in Europa certificati eco-sostenibili.
Mela Artisans: combina tecniche fortemente artigianali tradizionali con il design contemporaneo. I prodotti realizzati utilizzano fibra di banana, lana e cotone, mentre il tessuto utilizzato è una seta grezza biodegradabile ( tasar) .
Minna : fondata nel 2008, produce abiti da cerimonia ( in particolare matrimoni) utilizzando tessuti sostenibili, organici, riciclati utilizzando una supply chain locale.
Patagonia: fondata nel fondata nel 1973, è famosa soprattutto per la produzione di abbigliamento tecnico. La collezione
Denim Patagonia utilizza esclusivamente cotone organico al 100%, coltivato senza l’uso di fertilizzanti inquinanti né di pesticidi o erbicidi nocivi. Mediante un innovativo processo di tintura si ottiene anche uan diminuzione significativa di utilizzo di acqua, energia elettrica e sostanze chimiche. I capi sono dotati di certificazione Fair Trade Certified per la realizzazione delle cuciture.
People tree Ltd: fondata nel 1991 da Safia Minney a Tokyo ( e con sede anche a Londra) è stata uno dei primi brand ad abbracciare la moda etica e sostenibile. People tree produce abbigliamento 100% biologico: dalla scelta delle fibre passando per i vari lavaggi fino alle colorazioni. La produzione si avvale delle competenze artigianali locali di vari paesi e attualmente collabora con comunità sparse in 50 paesi in via di sviluppo, come per esempio il Nepal, il Perù, l’India e il Bangladesh, cercando di sfruttare al massimo le capacità artigiane e manuali delle comunità locali per realizzare prodotti di qualità e con tecniche sostenibili. Attraverso l’opzione “meet the maker” l’acquirente può visualizzare video che mostra in dettaglio tutte le fasi di lavorazione di un capo di abbigliamento. People tree è stato il primo brand a raggiungere il GOTS (Global Organic Textile Standard), che è possibile ottenere soltanto con una produzione realmente sostenibile, utilizzando materiali naturali al 100% o riciclati.
Reformation: creata nel 2009 a Los Angeles, produce abbigliamento e accessori. L’azienda progetta e produce varie collezioni a numero limitato nel proprio stabilimento di Los Angeles mediante tessuti e processi sostenibili. Anche le collezioni prodotte negli Stati Uniti o all’estero sono realizzate secondo i principi della sostenibilità ambientale e sociale.
Synergy: produce capi di abbigliamento con materiali biologici; la produzione avviene in Nepal dove garantisce ai lavoratori ( in particolare donne) un trattamento ( salario e bonus) secondo le regole del commercio equosolidale .
The Sept Label : la produzione avviene in Portogallo e Germania secondo i principi della mosda eco-ssostenibile
Under the Canopy: produce capi di abbigliamento utilizzando cotone organico, materiali riciclati e altri prodotti sostenibili ; la produzione è affiancata da una serie di certificazioni di garanzia per la sostenibilità ambientale e sociale ( GOTS, Fairtrade,…)
United by Blue: creata nel 2010, produce abbigliamento e accessori. Per ogni vendita di un prodotto rimuove 1 Kg di rifiuti dalle acque dell’oceano o di fiumi.
Wills London: produce scarpe e accessori vegani prodotte interamente con materiali di provenienza non animale ”.
Zady: azienda di abbigliamento con sede negli Stati Uniti che dedica una particolare attenzione ai materiali usati, all’impatto ambientale e alla tutela dei lavoratori.
Brand italiani
Canepa: fondata nel 1966 a San Fermo della Battaglia ( Como), è una delle maggiori aziende tessili italiane e si occupa della creazione, produzione e distribuzione di tessuti e accessori tessili per le grandi firme della moda internazionale. L’azienda sviluppa e produce anche collezioni di accessori e abbigliamento che distribuisce con marchi propri. La propria supply chain è localizzata prevalentemente all’interno del distretto della seta di Como. Canepa, attraverso il progetto “Savethewater”, ha ridotto il consumo di acqua fino a 300 litri per pezza rispetto ad una media di 3 mila, ha diminuito fino al 70% gli agenti inquinanti e il 90% del consumo di energia.
Cangiari: Cangiari (in dialetto calabrese: "Cambiare") ha sede a Gioiosa Jonica (RC) si caratterizza per i suoi tessuti prodotti al telaio a mano: l'antica tradizione della tessitura calabrese - di origine greca e bizantina - unita a ricerca e innovazione, dà vita a prodotti unici, con preziose rifiniture sartoriali. Grazie al controllo diretto di tutta la filiera di produzione i capi possono essere altamente personalizzati. Tutti i tessuti e i capi CANGIARI sono realizzati con materiali e colorazioni biologiche, per il massimo rispetto dell'ecosistema e del benessere di chi li indossa.
Carmina Campus: brand di moda creato da laria Venturini Fendi, per la produzione di borse e accessori mediante il riutilizzo di materiali, prodotti con imperfezioni e prodotti giunti a fine vita. Ogni borsa è numerata e i materiali utilizzati sono elencati su un tag. Come conseguenza ogni oggetto è un pezzo unico personalizzato, in cui non ci sono due elementi uguali per materiale e composizione. L’azienda ha numerose collaborazioni con aziende private o enti pubblici e ONG per lo sviluppo di progetti etici e sostenibili tra cui una collaborazione con UN agency International Trade Centre per lo sviluppo in Africa di prodotti di moda sostenibile. Da questa collaborazione sono nate varie soluzioni innovative di riciclaggio di materiali per la produzione di eco-friendly borse basate sull’utilizzo di materiale fatto in Africa che unisce cotone organico e sottili strisce di plastica riciclata da sacchetti e buste per rifiuti
CeeBee: produce borse e accessori utilizzando materiali riciclati o materiali di recupero. Tutti i prodotti sono realizzati in Italia e sono pezzi unici fatti a mano.
Dienpi: con sede a San Benedetto del Tronto, si occupa di ricerca, progettazione grafica e realizzazione di etichette e cartellini moda per l'abbigliamento realizzati con tecniche di lavorazione e materie prime sempre nuove: carta, stoffa, pelle, eco-pelle, jacron. Le etichette sono prodotti con materiali eco-sostenibili. Un esempio è la linea etiECO, etichette fatte con pelle proveniente da allevamenti italiani e conciata senza cromo ma con tannini naturali.
Fera Libens: produce calzature classiche con componenti di origine non animale ( Alcantara® e microfibra) , alternativi alla pelle vera. Alcantara è un materiale all’avanguardia prodotto in Italia che, per la sua straordinaria versatilità, è usato in svariati settori, da quello automobilistico alla moda. In particolare Fera Libens si serve dell’Alcantara per realizzare la tomaia della nuova collezione (e in alcuni modelli anche la fodera interna) perché, oltre a garantire prestazioni eccezionali, è certificata 100% Carbon Neutral dal TÜV SÜD, un ente internazionale di certificazione. La microfibra è un “tessuto non tessuto” che presenta una struttura molto simile a quella della pelle.
Garbagelab: nata a Milano nel 2009, crea borse ecologiche e cucite a mano utilizzando banner pubblicitari in pvc, cinture di sicurezza e altri materiali riciclati oltre a cinture di sicurezza di vecchie auto per tracolle e manici.
Italdenim: fondata nel 1974 con sede a Inveruno ( Milano;) , è una delle azienda leader a livello europeo per la produzione di tessuti per jeans. Italdenim è stata anche la prima azienda produttrice di denim ad aderire alla campagna Detox di Greepeace. Per la produzione sono utilizzati i cotoni biologici certificati GOTS, quelli provenienti da produzioni etiche Fair Trade e il cotone BCI e per alcuni prodotti il poliestere recuperato da PET. L’azienda ha inoltre sviluppato una serie innovazione per ridurre l’impatto ambientale dei processi tintoriali, lavaggi, e finissaggi.
ITV denim: nata nel 1973, ha sede a Cellino Attanasio ( Teramo) in cui produce tessuto denim. Sviluppa tutte le fasi del processo produttivo del denim: dalla filatura del cotone alla tintura del filo, dalla preparazione alla tessitura fino ai finissaggi e ai lavaggi. Utilizza per la produzione del tessuto denim cotone BCI (Better Cotton Initiative) e fibre naturali come il lino e la seta e naturalmente elastomeri.
Made In Carcere: laa cooperativa sociale Made in Carcere produce borse e accessori in alcune carceri femminili pugliesi utilizzando materiali riciclati.
Nokike: nata nel 2011, produce gioielli riciclando vari materiali quali palloncini, camera d'aria, metalli, pietre dure e pelle.
Par.Co Denim: produce Jeans e abbigliamento sostenibile a filiera corta in Italia con artigiani bergamaschi. Per la produzione utilizza denim (o tessuto di jeans) italiano con fibre naturali di cotone biologico certificati GOTS e tessuti denim cimosati giapponesi di cotone biologico. I processi di lavaggio sono effettuati senza acqua e con trattamenti con composti naturali e 100% biodegradabili.
Quagga: nata a Torino nel 2010, propone capi di abbigliamento realizzati con poliestere riciclato 100% certificati Bluesign. Quagga commercializza prodotti esclusivamente confezionati con materiali privi di sostanze nocive dannose non solo per la salute del consumatore finale, ma anche delle maestranze adibite alle lavorazioni e del territorio nel quale si svolgono. Le nobilitazioni, i finissaggi e le tinture dei tessuti selezionati non utilizzano sostanze tossiche spesso responsabili di allergie, disturbi ormonali e potenzialmente cancerogeni.
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